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#iorestoacasa

Hola! Niente ricetta oggi, solo la voglia di condividere con voi un mio pensiero.
Perchè oggi? Perchè portare la vostra attenzione su riflessioni già fatte, lette, sentite? La risposta è una sola: perchè sento il desiderio di farlo.

Perchè oggi? Perchè oggi, dopo anni di assenza, Panico è tornato a trovarmi con una forza e carica degna di nota. Panico e Ansia sono emozioni a me conosciute, sono compagni di cammino di tanti anni fa, quando, presa dallo spavento per il loro inaspettato arrivo nella mia vita, tentai con ogni mezzo a disposizione di combatterli.

Fu una lunga guerra, vinsi alcune battaglie ma loro tornavano sempre più forti e determinati a distruggermi totalmente, e così fu. Avevo perso la mia guerra ma capii, dopo quasi un anno di lunga ed estenuante lotta, che loro non erano dei nemici da combattere ma portatori di messaggi profondi e necessari per il mio cammino, per evolvere in meglio.

Seguirono anni di ricostruzione, lenta, paziente e solida. Da allora quando posso, cerco di sensibilizzare le  persone su questo argomento tramite i social, perchè credetemi se ne parla sempre troppo poco e scusatemi se ve lo dico, certe sensazioni si possono capire solo se si sono vissute.

Torno al punto di partenza, oggi Panico mi ha colto alla sprovvista mentre ero in ufficio, costringendomi a uscire di corsa per capirmi e capire cosa stava succedendo.

Da inizio anno l’universo ci sta lanciando dei messaggi forti, ricordiamo gli incendi in Australia, la tensione politica tra le nazioni, il coronavirus…
Ci serve altro per aprire gli occhi? Voglio lasciarvi questo pensiero della dottoressa Francesca Morelli psicologa e psicoterapeuta, spero vi possa servire come spunto di riflessione.

“Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop.
Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
Sappiamo ancora cosa farcene?

In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.
Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.
Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo.”

Panico oggi è venuto per ricordarmi  che mai come in questo momento delicato, dobbiamo mantere la mente calma e il cuore aperto. Perchè, se ci facciamo sopraffare dalla paura e dall’angoscia, non solo non cambieremo la realtà dei fatti ma la peggioreremo, ci paralizzeremo.

Perciò amiche/i miei, RISPETTIAMO LE REGOLE, SIAMO FIDUCIOSI CHE ANDRA’ TUTTO BENE E RIMETTIAMO IN ORDINE LA SCALA DELLE PRIORITA’ DELLA NOSTRA VITA!
RIPRENDIAMO IL CONTATTO CON LA NOSTRA COSCIENZA.

Da domani mi attivo per farvi dei tutorial su qualche dolcetto facile e veloce da fare, seguitemi su fb nella mia paginetta DOLCIZIE. Appena possibile poi metterò anche la ricetta qui.

“E’ il momento di svegliarsi adesso!
La trasformazione deve avvenire Qui e Adesso.”
-Meet Preethaji- 

Namasté _/\_

 

 

Sara Fumagalli:
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