Torta zebrata

Ciao a tutti.

Non avrei mai pensato di iniziare l’anno così, con un grande vuoto nel cuore per la perdita di una cara persona: il mio capo.

Non un uomo qualsiasi, un uomo che oltre una profonda professionalità, aveva una sensibilità umana enorme, tali da farci entrare in ufficio la mattina professionalmente motivati e umanamente appagati.

Domenica l’azienda presso la quale lavoro, ha perso un Super Dirigente, ma io e i miei colleghi abbiamo perso il nostro capo, il migliore. E il vuoto che ci lascia nel cuore è enorme, misto al dolore c’è rabbia, perché la vita ha strappato in pochi giorni un giovane uomo dalla sua famiglia.

Ma forse in cielo avevano bisogno di un tecnico (come si definiva lui), e perciò hanno scelto il migliore, il nostro capo.

Di lui porterò nel cuore la grande sensibilità, la comprensione che sempre ha dimostrato per tutti noi dell’ufficio e non solo.

Per noi donne era come un “papà”, protettivo e comprensivo, pronto a capire le difficoltà che talvolta avevamo nel combaciare la famiglia con il lavoro, le assenze per accudire i figli, il part-time che ci ha sempre concesso e che ha sempre difeso con grande convinzione, ribadendo che lui era fortunato, perché sua moglie poteva stare a casa e seguire i suoi figli.

Porterò nel cuore il suo sorriso trattenuto, quando passandomi accanto mi “prendeva” in giro perché vesto sempre e solo di nero, perché sembro una “dura”, ma lui sapeva che la mia natura è altra: sono fragile, ora più che mai.

Lui che quando portavo un dolce in ufficio con imbarazzo ne prendeva una fettina, e poi un’altra ancora facendo finta di niente…

Penso a cosa direbbe se ci vedesse così, e sono sicura che alzerebbe la voce per dirci di darci una mossa, e di difendere sempre le nostre passioni, di continuare il nostro lavoro con lo stesso entusiasmo che lui aveva e forse, mi direbbe di darmi una mossa, e di fare un dolce.

Caro SUPER CAPO (perché così lo chiamavo io quando parlavo di lui), lei vivrà per sempre nei nostri cuori. E così mi faccio coraggio, asciugo le lacrime e metto una nuova ricetta.

Semplice, veloce ma fatta con il cuore, perché nella vita quello che fa la differenza è la passione che mettiamo nelle cose che facciamo.

TORTA ZEBRATA
ricetta di Lorainne Pascale

INGREDIENTI BASE (per una tortiera diametro 22)

* 250 ml di olio di girasole
* 250 gr di zucchero semolato
* 100 ml di latte parzialmente scremato
* 1 bacca di vaniglia (i semi)
* 4 uova medie

per il composto chiaro
* 175 gr di farina autolievitante
* 12 cucchiaino di lievito per dolci

per il composto al cacao
* 125 gr di farina autolievitante
* 25 gr di cacao amaro in polvere (setacciato)
* 12 cucchiaino di lievito per dolci
* buccia grattugiata di mezza arancia

PROCEDIMENTO

1- In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti comuni, ovvero l’olio, lo zucchero, il latte, i semi di vaniglia e le uova. Mescolate con le fruste e dividete il composto in due parti.

2- In metà aggiungete la farina e il lievito, setacciati in precedenza. Mescolate per amalgamare

3- Nell’altra metà, invece, aggiungete la farina setacciata con il lievito e il cacao, e la scorza grattugiata dell’arancia. Mescolate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.

A questo punto potete procedere in due modi, o inserendo i due composti in due sac a poche, o con l’aiuto di un cucchiaio.

4 – Prendete una tortiera imburrata e infarinata in precedenza. Ora la parte più delicata, al centro dello stampo inserite un po’ di composto alla vaniglia, per formare un cerchio della grandezza di una moneta. Al centro di quest’ultimo, inserite la stessa quantità di composto al cioccolato e proseguite in questo modo alternando i due impasti in modo da ottenere una sorta di bersaglio bicolore.

5 – Cucinate a 180 per circa 35 minuti.

Siccome mi era rimasto un po’ di impasto, l’ho versato negli stampini per muffin e devo dire che il risultato è stato perfetto,

Bon Appètit!

5 Comments

  • Reply
    Paola Sabino
    24 Gennaio 2015 at 16:56

    Sara, tesoro, capisco che significa una perdita del genere. Io ho perso un uomo la cui importanza per me era oltre il rapporto professionale, oltre il rapporto studentessa professore. Ho perso un padre, prima ancora che "collega" come amava definirsi e chiamarmi lui, anche se lui era un medico e io semplicemente una neolaureata in dietistica. E da allora, da quando mi ha seguita come professore sia durante il percorso che mi ha portata alla prima e alla seconda tesi (avendo sempre lui di fianco), fino ad oggi per lui sono diventata la figlia (acquisita poi, perché gli chiesi di farmi da padrino per la cresima). Oggi che non è più con me, io lo sento, comunque, vicino, nei suoi insegnamenti, nella forza che mi ha dato e che continua a darmi ogni volta che sono giù di morale. E, forse non ci crederai, ma ogni volta che piango, che un problema mi sembra insormontabile, lui è lì, che mi aiuta, che mi asciuga le lacrime, che mi dice Paolamemole, su, non preoccuparti, lavora senza farti prendere dal panico. Non preoccuparti.. le parole che mi ripeteva sempre 🙂 E io le porto con me nel cuore.E sono sicura che le porterai nel cuore anche tu, le sue parole, quelle del tuo SuperCapo 🙂

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      dolcizie
      24 Gennaio 2015 at 17:07

      Paola non avrei mai pensato di avere così tante lacrime, quando ci hanno detto che era stato ricoverato, non avrei immaginato neppure lontanamente che dopo 5 gioni lui non ci fosse più :'(

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      Andrea
      24 Gennaio 2015 at 17:28

      Cara Sara, capisco bene cosa provi. In questi giorni una cara collega ci sta lasciando. Ciò che mi sconvolge di più è l'accanimento che spesso la vita ha nei confronti della stessa persona.

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    ileana conti
    24 Gennaio 2015 at 17:15

    La torta è bellissima ed è fatta con il cuore, come tutto ciò che hai scritto Sara.
    Hai un gran cuore e ora hai una gran responsabilità, rendergli onore comportandoti come se lui ci fosse ancora.
    Un abbraccio,
    Ile

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    Les Saveurs de Beth Martins
    30 Gennaio 2015 at 15:08

    Je veux bien une part, elle est superbe!
    biz

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